20 Marzo 2022 - , ,

Le batterie di Portofino – Anello del Promontorio di Portofino

Mappa non disponibile

Data / Ora
Date(s) - 20 Mar
6:00 - 20:00

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Data: 20 Marzo 2022

Ritrovo: ore 7.00 Chiesina Uzzanese - Parcheggio dietro Cimitero

Partenza ore: 07:15

Posizione geografica: Appennino Ligure

Difficoltà: E-EE

Durata cammino: ore 5 circa c.a escluse le soste

Dislivello in salita: 550 m. circa

Itinerari: San Rocco di Camogli – Pietre Strette – San Fruttuoso – San Rocco di Camogli.

Altezza massima: Località Pietre Strette 465 m.

Direttori di escursione: Alessandro Puccini - Bonelli Maya

Pranzo: al sacco

Inquadramento:

Il promontorio di Portofino già a partire dall’VIII secolo a.C, fu abitato dai Tigulli, popolazione di celti-liguri, già piuttosto evoluti e dediti al commercio e agli scambi commerciali via mare con altre popolazioni del Mediterraneo. Dall’epoca longobarda nel territorio operavano i monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio; essi in Liguria avevano sede oltre che a Genova anche nel levante, in zona si erano espansi da Pieve Ligure fino a Moneglia, con varie abbazie, monasteri e celle, fra le quali quella di Comorga nei pressi di Carasco e di San Fruttuoso di Capodimonte. A partire dal 1229 il paese di Portofino ed il suo promontorio divenne parte integrante della Repubblica di Genova. Nel 1409, dopo l’allontanamento da Genova dell’imperatore Carlo VI di Francia, quest’ultimo vendette il borgo a Firenze, ma saranno gli stessi Fiorentini a restituire in seguito Portofino alla repubblica genovese. Dopo varie vicissitudini storiche Portofino ed il suo promontorio nell’anno 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del congresso di Vienna del 1814, che sottopose la municipalità di Portofino nella provincia di Chiavari sotto la divisione di Genova. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Rapallo del circondario di Chiavari dell’allora provincia di Genova, nel Regno d’Italia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale anche il Parco di Portofino divenne teatro di questo conflitto e vi furono costruite installazioni militari che quando i cobattimenti cessarono furono abbandonate. Le persone stanche di tanta paura e violenza, volevano dimenticare e così anche quelle postazioni sul Monte furono lasciate alle intemperie e alla rinascita della vegetazione. Con il passare dei decenni il dolore scomparve, ma la memoria di quegli eventi, rimase così il Parco decise di recuperare le costruzioni per potere raccogliere la storia di quel periodo, laddove si era svolta. L’edificio utilizzato all’epoca come Corpo di Guardia oggi è diventato il Centro Visita del Parco di Portofino. La Batteria Chiappa è una postazione militare costruita nel 1941 (durante la Seconda Guerra Mondiale) dal Regio Esercito Italiano per difendere la città di Genova dagli attacchi delle navi francesi e inglesi (avvenuti nel 1940 e nel 1941). Perché “Batteria”? Perché con il termine batteria si indica un insieme di strutture simili, nel nostro caso le tre postazioni antinavali dotate di cannoni da 152 mm. Perché “Chiappa”? Perché prende il nome dalla sottostante Punta Chiappa, che in dialetto ligure significa “punta piatta” per via della sua forma.
Il paese di San Rocco di Camogli è famoso anche per il monumento al cane.

Descrizione: Dalla Chiesa di San Rocco di Camogli (Santa Maria della Salute) seguiamo il sentiero lastricato fino alla località Mortola si entra nella boscaglia e velocemente arriviamo alla località Fornelli dove troviamo un bivio, svoltiamo e sinistra e cominciamo a salire fino a raggiungere la località di Toca (450 mt). Sul percorso godremo di notevoli spunti panoramici su Punta Chiappa e Camogli. Da Toca iniziamo a seguire il sentiero per Pietre Strette che raggiungeremo dopo aver percorso un’altro tratto di salita. Da Pietre Strette (465 mt), dove troviamo una fontana, prendiamo per San Fruttuoso scendendo lungamente nel bosco con una serie di svolte che portano ad uscire su pendici più aperte. In località Casella si passa accanto ad un rio dove si trova anche un rubinetto per l’acqua potabile (m 295), e poi ancora giu fino a Molini, dove troviamo un agririfugio e il punto informativo del Parco di Portofino. Le svolte del sentiero si accostano ad un corso d’acqua e alle varie cascatelle che esso forma. Scesi quasi a livello del mare, eccoci alla torre Doria e dopo poco alla basilica di San Fruttuoso di Capodimonte che si trova proprio affacciata sulla baia. Dall’abbazia di San Fruttuoso prenderemo il sentiero basso che, con diversi saliscendi, riporta a San Rocco traversando sopra le scogliere. All’inizio un cartello segnala che si tratta di un percorso per esperti, inoltre gran parte del tratto è senza copertura telefonica. Seguendo il sentiero con due pallini rossi, iniziamo a salire ripidamente su un tracciato in terra battuta con curve ripide e ravvicinate. Al tremine della salita troviamo il valico di Costa del Termine (m 275). Dal Valico inizia una ripida discesa che prima passa in un bosco e successivamente diventa accidentata e continua scendere fino a superare il greto di un rio (località Cala dell’Oro 77 mt). In questo punto troviamo le prime catene, da qui proseguiamo con continui sali e scendi sopra Cala dell’Oro, in questo tratto troveremo vari tratti attrezzati con catene. Dopo un po’ la salità torna ad essere più decisa e ci permettrà di raggiungere i suggestivo passo del Bacio. Poco prima del passo incontreremo una placca liscia ed una rampa larga ma esposta entrambe attrezzate con catena. Superato il passo iniziamo a vedere le Batterie (fortificazioni della seconda guerra mondiale) superiamo l’ultima curva orografica arriviamo alle postazioni belliche (vedi descrizione iniziale). Visitate le postazioni continuiamo lungo il percosro fino a tornare al bivio di Paraggi e successivamente al paese di San Rocco.

Dotazione tecnica Obbligatoria: Scarponi da montagna con suola ben scolpita, pantaloni lunghi, occhiali
da sole, crema solare, cappello e scorta d'acqua.
I partecipanti dovranno godere di buone condizioni psico-fisiche in relazione all’impegno
richiesto dall’escursione.

Iscrizione: All’escursione potranno partecipare anche i non soci che dovranno preventivamente presentarsi in sede (Giovedi precedente dalle ore 21,00 alle 22,30), concordare con il Direttore di Gita i dettagli dell’attività e attivare l’assicurazione rilasciando i propri dati, e versando la quota assicurativa di €. 10,00.
A tutti i partecipanti (compreso accompagnatori) è richiesto un contributo di €. 1,00.

Direttori di escursione: Alessandro Puccini 3384299933 - Bonelli Maya 3388336260

Protocollo COVID 19: L’escursione avverrà nel rispetto del Protocollo dell’Attività Escursionistica emanato dal Club Alpino Italiano pertanto la partecipazione sarà soggetta a obbligo di CERTIFICAZIONE VERDE COVID-19. e ciascun partecipante dovrà essere dotato di: Mascherina, Igienizzante e rispettare le norme in materia di prevenzione da COVID 19.

Note: I Direttori di escursione si riservano di escludere dall’attività, a loro insindacabile giudizio, anche all’ultimo momento, chiunque si presentasse con una dotazione tecnica inadeguata e di integrare, modificare il tragitto dell’escursione, fino al suo annullamento a loro insindacabile giudizio anche in relazione alle condizioni meteorologiche ed alle condizioni psicofisiche del gruppo.

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Date(s) - 20 Mar
6:00 - 20:00

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